venerdì 23 settembre 2011

padre e figlio


UNA STUPENDA LETTERA DI UN PADRE AL FIGLIO. Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi … abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. 
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose … non mi interrompere … ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finche’ non ti addormentavi.
 Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare … ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perche’ non volevi fare il bagno. 
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire ….. la cosa piu’ importante non e’ quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. 
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. 
Quando dico che vorrei essere morto … non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo.
 Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. 
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. 
Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. 
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=3&day=2011-09-21&v=84344&vd=2011-09-21&vc=3

venerdì 2 settembre 2011

beh questo è vero

"L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l'avrai davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle."


(Steve Jobs)


martedì 23 agosto 2011

Per noi che la musica era il vinile.....

Posto una conversazione con mio figlio...

Leonardo: questa la sto studiando con la chitarra:
http://www.youtube.com/watch?v=fqBgIDm9tMU&feature=related
marcello: wsh you were i ??
[9.51.05] Leonardo  no "i", "here"
[9.51.13] Leonardo wish you were here
[9.51.19] marcello: ....ho il disco originale
[9.51.30] Leonardo: dov'è?
[9.51.36] marcelloi: nello stereo
[9.51.46] Leonardo: in vinile?
[9.51.47] marcello: si
[9.51.51] Leonardo: siiiiiiiiiiiiii
[9.51.58] Leonardo: ganzoooooooooooooo
[9.52.09] Leonardo: stasera mi insegni come si fa
[9.52.09] marcello: non risocrdo se è quello con l'immagine della mucca o quello con il prisma
[9.52.32] Leonardo stasera mi insegni come si fa a fallo parti

E pensrae che per noi l'unico modo di sentire la musica era lo stereo con i dischi e le cassette.... i ns figli non sanno più come far partire un 33....
perà sanno tutto di MP3 wifi e download...
Ringrazio gli amici del Quartetto Eccetera per questo scambio generazionale...

martedì 12 aprile 2011

sabato 9 aprile 2011

Davide Van de Sfroos - Yanez ovvero era meglio quando era peggio??

Ma siamo così cambiati????


http://www.youtube.com/watch?v=XuPPTpFrSsY

Sale scende la marea e riporta la sua spazzatura
un secchio e una ciabatta, una lattina di Red Bull
Sandokan con il mohito il biglietto con l'invito
Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito...
e la gente che và al mare solo per dire che c’è stata
che col gettone della sala giochi
il cavallo muove un filo il culo
odore di frittura di pesce e di pizza d’asporto
Kamammuri è da sessant'anni che sta
sul dondolo della pensione...

Yanez di Gomera ti ricordi com’era?
adesso bicicletta e vuvuzela e anche Tremal Naik ha il Suzuki...
Yanez di Gomera ti ricordi di James Brook?

Gioca a carte giù al Bagno Riviera
e hanno detto che è sempre ciuco
stuzzichini, moscardini e una bibita di quattro colori
abbronzati, tatuati sono i pirati venuti da Varese
la pantera, gonna nera, canottiera, cameriera
muove il culo anche senza i gettoni
ma è soltanto per cambiarti il bicchiere
Sandokan sulla spiaggia col costume della Billabong
ha l'artrite e ha il riporto,
parte per Mompracem col pedalò
e i Dayki con appresso la Gazzetta
non hanno tempo per tagliarti la testa
lasciano la spada sotto l’ombrellone e fanno più danni con l’Iphone

Yanez di Gomera l’hai venduta l’altra sera?
più che la Perla di Labuan,
Marianna ora sembra un sasso...
Yanez di Gomera raccontaci ancora com’era…

Ho visto che si è rifatta le tette, ma non ha potuto rifarsi il cuore
la sirena è incazzata perché non può giocare a calcio
polenta e cuba libre per i granchi in processione
comincia l’happy hour, la tigre di malesia
finisce all'osteria col riso in bianco e la magnesia
ustionati, pirati senza protezione,
barracudas con i ray ban che giocano a ping pong
Sandokan che urla dentro in pizzeria...
urla e canta Romagna Mia...

Yanez di Gomera ti ricordi com'era?
adesso bicicletta e vuvuzela e anche Tremal Naik ha il Suzuki...
Yanez di Gomera ti ricordi del colonnello Fitzgerald?
l’ho visto sulla corriera che andava a Rimini per vedere i delfini

Davide van de Sfroos - Ninna nanna del contrabbandiere

http://www.youtube.com/watch?v=3rNdXhlPI2g

Ninna Nanna, dormi figliolo,
tuo papà ha un sacco in spalla
e si arrampica nella notte.
Prega la luna di non farlo prendere,
prega la stella di guardare dove va,
prega il sentiero di portarmelo a casa

Ninna nanna, ninna oh

Ninna Nanna, dormi figliolo
tuo padre ha un sacco in spalla
che è pieno di tante cose:
ha dentro il suo coraggio
ha dentro la sua paura
e le parole che non può dire

Ninna Nanna, ninna oh

Ninna Nanna, dormi figliolo
che sogni un sacco in spalla
per arrampicarti dietro a tuo padre
in questa vita che viviamo di frodo
in questa vita che sognamo di frodo
in questa notte che preghiamo di frodo

Prega il Signore a bassa voce
Con al sua bricolla a forma di croce

Roberto Vecchioni e Teresa De Sio - Il violinista sul tetto

http://www.youtube.com/watch?v=-uGGLOyEWjg&feature=fvw

Io da grande partirò soldato
con la giacca nuova e col fucile,
con la giacca che tu m’hai cucito
servirò la patria, a costo di morire.

Mamma, oppure no, farò il pompiere
che si getta impavido nel fuoco,
salverò la vita del mio amore,
brucerà il mio cuore di ben altro fuoco.

Mamma dammi centomila lire
che domani parto, vado a ddà il pompiere
mamma dammi centomila lire
che domani voglio fare il bersagliere.

Ecco qua le centomila lire
per l’eroico piccolo pompiere,
ecco qua le centomila lire
per le piume al vento
del mio bersagliere,
ecco qua le centomila lire
te le darò quando ti vedrò partire.

Mamma, sento che sarò poeta,
già mi vedo scrivere “Alla luna”,
“L’infinito”, “A Silvia”, la vicina
che è la nipotina della sora Bruna,

o mi faccio frate confessore,
pè sentì i peccati della gente,
soprattutto quelle delle suore
che se fanno fare, ma non se sà niente.

Mamma dammi centomila lire
che mi fo poeta pè ccantà l’amore,
mamma dammi centomila lire
che sarò domani frate confessore.

Figlio figlio che tu sia poeta,
o soldato o frate confessore,
o il pompiere che non teme niente,
se ne accorgeranno tutta quela gente:
dormi adesso ninno, nella sera
tu sarai l’orgoglio d’ogni tuo parente.

Mi dicevo quando sarò grande
sceglierò tra vivere e capire,
se dovrò cambiare le mutande
se dovrò restare, se dovrò partire:
mamma sono diventato uomo,
e mi hai dato centomila lire,
ma non sò né frate, né pompiere
nianca sò poeta, nianca bersagliere.

Sai dov’è finito il tuo bambino?
solo sopra il tetto a sonà il violino,
a sonà il violino sopra il tetto
con un muro bianco proprio dirimpetto.

Figlio, figlio, se nessuno ascolta,
la tua mamma ti farà una torta,
sono sona figlio tutta notte,
non ti disperare, tanto che ce fotte?

Mamma, mamma, forse il mio destino
era lì sul tetto a sonà il violino,
che mme frega se nessuno sente,
tanto non lo suono mica per la gente.

Sona, sona, figlio, figlio bello
mamma tua ti porta il limoncello,
e ti porta pane e pecorino
se ti viene fame prima del mattino.

Mamma, mamma, questo è il mio destino
stare sopra il tetto a sonà il violino,
dillo a babbo, dillo alle sorelle
se nessuno sente, sòno per le stelle;
dillo a babbo, dillo alle sorelle
sòno per me solo, sòno per le stelle.


Conciliazione

http://www.i-dome.com/articolo/17556-.html